Filii Historiae
Di seguito qualche chiarimento su quello che troverai da queste parti. Se preferisci farti un’idea per conto tuo, puoi direttamente saltare all'archivio delle pubblicazioni.
Perché scrivere dei personaggi, noti e meno noti, della Storia, specie quella militare?
La Storia è una passione. La porto dietro da che ho memoria. Quando m’incantavo a leggere le imprese dei personaggi, noti e meno noti, che segnarono l’epoca nella quale agirono, non potevo rendermi conto che erano semplice conseguenza dei tempi che vivevano. Tempi molto più instabili, violenti, grandiosi ed emozionanti di quelli in cui siamo cresciuti, ma sinistramente più simili a quelli che immagino vivremo.
Il periodo storico che stiamo attraversando è tutt’altro che chiaro. Il futuro non lo conosciamo, del resto è dura capire qualcosa che non esiste. Da sempre fatichiamo a comprendere il presente. Ma forse mai come in quest’epoca non siamo in grado di capire chi siamo stati, e questo per me è il più grande dramma dell’odierna civiltà occidentale.
Finalità del canale?
Creare consapevolezza sulle grandi dinamiche storiche analizzando le vite, talvolta straordinarie, talvolta banali, di singole persone. Uomini e donne che mi piace definire “i figli della Storia”. Dei suoi figli prediletti, e di quelli derelitti. Dei vincitori, dei perdenti. Di quelli rappresentati con vie, piazze, statue e di quelli ormai mezzi dimenticati.
Molti di loro hanno un retroterra militare. Altri no. Ma la storia militare, oltre che interessarmi in modo particolare, è una straordinaria base di partenza per comprendere le dinamiche del tempo. E poi concedetemelo, le grandi battaglie, i più sublimi atti di coraggio e le più bieche viltà che si mescolano assieme in quei momenti fatali in cui la Storia può prendere una direzione oppure un’altra, beh ecco quelle cose lì, direi che sono piuttosto appassionanti. Ma ci saranno anche delle eccezioni. L’importante è che il personaggio offra buoni spunti per capire la sua epoca.
Come fruirne al meglio?
Sono post lunghi. Di media, vanno dalle 1700 alle 2500 parole. Vuol dire che per ogni post servono circa 10 minuti di calma, di curiosità, di ricettività, di astrazione dalla realtà quotidiana. Per questo ti sconsiglio di leggermi dal telefono. Lo so, al giorno d’oggi l’attenzione delle persone è la merce più preziosa e ricercata di tutte. Ma se stai leggendo queste righe forse è perché sei in cerca di qualcosa che ti stimoli a prenderlo, il tempo di cui prima. La mia intenzione è di offrirti quel genere di contenuto che ti puoi godere la sera prima di dormire, magari con un bel whisky accanto lo schermo del computer o dell’iPad.
Coprirai proprio tutti i periodi storici?
Ci provo. Il mio è un progetto ambizioso, che riflette la megalomania del suo ideatore. Normale che un personaggio della seconda guerra mondiale abbia molte più fonti consultabili di un contemporaneo di Augusto, ma l’idea è non porsi limiti. Le cariche della cavalleria napoleonica come l’assedio di Stalingrado. I crociati tanto quanto le trincee della prima guerra mondiale. Vicino all’ammiraglio Nelson a Trafalgar come ad Alessandro Magno a Salamina.
Un lavoro, ora, del tutto gratuito. Lo sarà per sempre?
Spero proprio di no. Vero, scrivere per me è un piacere e già avere un po’ di pubblico è una lusinga. Ma purtroppo il tempo è una delle poche cose che non si possono affatto comprare, e a me, di tempo, per scrivere quel che scrivo, ne va via parecchio. Perciò se questo progetto saprà costruirsi un seguito interessante, gran parte degli articoli saranno a pagamento. Vado a puntate, quindi qualcosa sarà gratis, ma sarà impossibile seguire l’intera storia di un personaggio del tutto gratuitamente. Tranquilli, non vi costerò più di un paio di birre. Ma ora, ahimè, è prematuro parlarne.
Tutto chiaro. Ma con che cadenza posterai?
Tasto dolente. Quello che faccio necessita di lunghe letture, approfondimenti, una resa stilistica che non faccia addormentare il lettore. Mi serve tempo, ma la mia unica stella polare è la qualità. Cerco di postare minimo con cadenza settimanale. Dipende anche dalla complessità del personaggio e da quanto mi immedesimo nella storia. Ci potranno essere settimane con due o tre contenuti, e altre con zero. Questo va contro ogni logica di crescita, ma la cosa mi interessa relativamente. Io voglio offrire momenti di valore e qualità a chi mi legge, non semplici momenti di evasione.
Ad maiora!
